L'atleta "Lutz" Long
Medaglia d'argento alle Olimpiadi di Berlino nel 1936 sepolto nel cimitero tedesco di Motta Sant'Anastasia
di CORRADO RUBINO
Il grande atleta tedesco degli Anni Trenta del '900 è sepolto nel cimitero militare germanico di Motta Sant'Anastasia (Catania). Il suo nome, in mezzo a quello di tanti altri suoi commilitoni, è inciso sulla grande lapide nella fossa comune 2 piastra E; preceduto dal grado e seguito dalle date di nascita: 27 IV 13; e di morte: 14 VII 43.
Il sacrario si trova a otto chilometri da Catania. Dall'atrio, attraverso una scalinata, si giunge a un cortile dove si trovano le fosse comuni. Su lastre di ardesia sono incisi i nomi dei soldati tedeschi caduti in Sicilia negli anni 1941/44. Al centro del cortile una scultura di bronzo, raffigura il corpo nudo di un giovane morente.
Carl Ludwig Long, detto Lutz Long, era nato a Lipsia il 27 aprile del 1913 ed era già un atleta famosissimo quando partecipò e vinse la medaglia d'argento nel salto in lungo alle Olimpiadi di Berlino del 1936: le Olimpiadi di Hitler.
Il dittatore germanico si trovò a gestire una manifestazione accettata dal precedente governo, ma fece buon viso a cattiva sorte, anzi usò la rassegna olimpica come strumento di propaganda del proprio regime. Usò la manifestazione per diffondere l'immagine della cultura nazista nel mondo.
Nel 1936 Hitler era convinto che i Giochi della XI Olimpiade dovessero dimostrare la superiorità della razza ariana; ma lo statunitense nero Jesse Owens darà un duro colpo a questa folle teoria, trionfando con quattro medaglie d'oro.
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L'organizzazione di Berlino 1936 fu perfetta. Strutture e impianti furono realizzate per l'occasione, e la proverbiale precisione tedesca contribuì alla piena riuscita dei Giochi.
Per la prima volta fece la comparsa nel rituale olimpico l'accensione della fiaccola con il rituale del trasporto del sacro fuoco da Olimpia, tutto voleva contribuire'a perpetuare lo spirito ellenico classico, di cui la cultura tedesca intendeva farsi portatrice.
Gli atleti tedeschi risposero nel migliore dei modi, conquistando 32 medaglie.d'oro, 26 d'argento e 30 di bronzo. L'Italia conquistò, prima e unica volta nella storia olimpica, la medaglia d'oro nel Calcio, a cavallo dei due trionfi mondiali nel 1934 e nel 1938 il tecnico Vittorio Pozzo si inventò una nazionale di studenti per aggirare l'ostacolo del professionismo. E infine Owens diventerà il simbolo dell'uguaglianza razziale:
le quattro medaglie d'oro sparate in faccia a Hitler resteranno un'immagine del Novecento. Ancora oggi si ricorda che Hitler, indignato per aver visto infranto il sogno dell'invincibilità tedesca, si rifiutò di'stringere la mano al campione africano (anche se in realtà la vicenda è poi stata ricostruita in maniera un po' diversa anche dallo stesso Owens nella sua autobiografia, "The Jesse Owens Story", che racconta come Hitler si alzò in piedi e gli fece un cenno con la mano), mentre nessuno ricorda che il Presidente americano Roosevelt non volle ricevere e onorare pubblicamente l'atleta, una volta rientrato in patria con le 4 medaglie d'oro. Fra le punte di diamante di Hitler c'era anche lui: Lutz Long, atleta della Leipziger SC e uno dei migliori saltatori tedeschi di quegli anni. Il nazismo contava su di lui e. su Wilhelm Leichum (classe 1911) per battere l'americano.
Ai primi campionati europei di atletica leggera che si erano svolti a Torino nel 1934 aveva vinto la medaglia di bronzo nel salto in lungo con la misura di 7,25 m, dietro al connazionale Leichum, primo con 7,45 m, e al norvegese Otto Berg, secondo a 7;31 m.
A Berlino, Long con l'italiano Arturo Maffei e Wilhelm Leichum si presentavano come il trio dei migliori lunghisti europei. Long nelle semifinali del salto in lungo si mise subito in luce andando per due volte oltre il record olimpico di 7,73 m. Owens però in finale ebbe ragione del grande rivale al termine di una lotta memorabile che infiammò l'intero stadio. Long, dopo due salti di 7,54 e 7,74, al terzo atterrò a 7,84, due centimetri oltre il suo primato europeo, insidiando Owens (7,74 al primo turno e 7,87 al secondo), al quarto 7,73 e al quinto affiancò lo statunitense in testa alla classifica con 7,87. L'americano rispose subito con 7,94, poi ci fu un nullo di Long e Owens chiuse con un fantastico 8,06, nuovo primato olimpico ad appena sette centimetri dal suo record mondiale.
Ma era stato grazie ad un grande gesto di sportività mostrato da Lutz Long che lo statunitense era riuscito a batterlo in gara vincendo la medaglia d'oro di fronte al pubblico dell'Olimpiastadion. Long oggi viene ricordato, oltre che per le sue doti atletiche, anche per quel suo gesto fatto durante la competizione olimpica verso Owens con il quale aveva avuto modo di stringere una istintiva ma sincera amicizia. Anni dopo, fu lo stesso Owens a raccontare il gesto di sportività compiuto dal saltatore tedesco nei suoi confronti. Le qualificazioni del salto in lungo si svolgevano contestualmente alle batterie dei 200 m piani. Distratto dalla contemporaneità dei due eventi, Jesse Owens rimediò due nulli nei primi due salti in lungo di prova. Lutz Long gli suggerì di partire più indietro, circa trenta centimetri prima dell'inizio della pedana di rincorsa. Jesse Owens seguì il consiglio, e riuscì a qualificarsi per la finale, dove poi vinse là medaglia d'oro proprio davanti al tedesco, che fu il primo a congratularsi con lui subito dopo il balzo vincente. Diversi anni dopo lo stesso Owens dichiarò:
«Quando venne, il momento per le prove del salto in lungo, allibii nel vedere un ragazzo altissimo che saltava quasi otto metri in allenamento. Seppi che era un tedesco, Luz Long; e mi dissero che Hitler l'aveva tenuto in serbo per la vittoria nella gara di salto. Pensai che, se Long avesse vinto, questo sarebbe stato un altro appiglio alla teoria nazista della superiorità della razza germanica. Trattomi un poco in disparte, sferrai un calcio di rabbia al terreno. A un tratto mi sentii una mano sulla spalla. Mi volsi e mi trovai a guardare negli occhi azzurri e affabili l'alto campione tedesco di salto in lungo. Si era qualificato per le finali alla prima prova. Mi diede una forte stretta di mano.... Il risultato fu che Luz superò il suo stesso primato; e questo mi spinse a ottenere il massimo delle mie possibilità. Mi ricordo che, nell'istante in cui toccai terrà dopo il mio salto finale, il salto che stabilì il primato olimpico di m 8,0594, Luz mi fu a fianco per congratularsi con me. Nonostante Hitler ci fulminasse con gli occhi dalla tribuna a non più di un centinaio di metri, Luz mi strinse fortemente la mano: e la sua non era certo la stretta di mano di uno che vi sorride con la morte nel cuore. Si potrebbero fondere tutte le medaglie e le coppe d'oro che ho e non servirebbero a placcare in oro a 24 carati l'amicizia che sentii per Luz Long in quel momento.»
La cineasta tedesca Leni Riefen-sthal, chiamata dal fuhrer a riprendere i Giochi, non riporta l'immagine di quella stretta di mano. E non riporta nemmeno le scene di giubilo che i centomila dell'Olimpiastadion tributano a Owens. Era la prima volta, nella storia dello sport, che ogni fotogramma veniva controllato dalla politica e utilizzato per fini propagandistici.
A Berlino Owens vinse 4 medaglie d'oro: nei 100 metri (stabilisce il record mondiale: 1.0,3"), nei 200 metri (record olimpico: 20,7"), nel salto in lungo (record olimpico: 806 cm) e nella staffetta 4 x 100 (record mondiale: 39,8"). L'impresa rimarrà imbattuta fino, al 1984 (Giochi dì Los Angeles).
Nel 1938 Long vinse un'altra medaglia di brónzo ai campionati europei di atletica leggera di Parigi Con 7,56 m. fu terzo nel salto in lungo vinto di nuovo dal connazionale Wilhelm Leichum con 7,65 m, mentre l'argento andò all'italiano Arturo Maffei con 7,61 m.
Nel 2000 il gesto di Lutz Long venne ricordato nella campagna promozionale Celebrate Humanity del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) come esempio del messaggio di pace e fratellanza tra i popoli, secondo lo spirito originario dei Giochi olimpici ideati da Pierre de Coubertin.
Una storia che testimonia come il vero sport debba tradursi in stima e rispetto per il valore l'avversario.
Lutz Long dimostrò di non temere e di non tenere in considerazione l'ira del fuhrer. Quel gesto di sincera amicizia costò caro a Lutz Long. Non solo allo scoppio della guerra fu richiamato nella riserva ma fu inviato praticamente in prima linea. Un tragico destino accomunò i due grandi saltatori tedeschi, protagonisti di quella storica finale del 4 agosto 1936; anche Wilhelm Leichum cadde in guerra, il 19 luglio 1941, mentre combatteva sul fronte russo.
Divisi da un oceano, da circostanze indipendenti dalla loro volontà e dalla bestialità di un conflitto bellico, amici in pedana, Owens e Long rimasero tali fino al 14 luglio 1943, quando il tedesco fu sacrificato sul fronte siciliano della seconda guerra mondiale. La sua morte, a soli 30 anni, ha impedito ai due avversari/amici di coltivare la loro amicizia.
Circolano improbabili versioni sulla morte di Long che fu arruolato durante la seconda guerra mondiale nella Luftwaffe (aviazione militare tedesca) con il grado di Obergefreiter-dR (Appuntato della riserva). La prima è che sia morto nel paesino di San Pietro durante la battaglia di Cassino nel marzo 1944. La seconda è che l'eroe di Berlino invece fu ferito gravemente il 10 luglio del 1943, (lo stesso giorno dello sbarco degli anglo-americani in.Sicilia) in uno scontro a fuoco e morì quattro giorni dopo in un improbabile ospedale da campo britannico nei pressi di San Pietro Clarenza (Catania).Poi una giornalista tedesca scopre che la tomba di Lutz Long è nella fossa comune 2, piastra E, del cimiterò militare germanico di Motta Sant'Anastasia, dove fu sepolto nel 1961, traslato dal cimitero americano di Gela. Accertato che sulla lapide è riportata la giusta data di nascita di Luz Long, la data di morte certa è il 14-VII-43. Quindi, già soltanto con la data di morte, possiamo escludere che Long sia morto nella battaglia di Cassino (la terza) che si è svolta a partire dal 15 marzo del 1944. Ancora la data di morte ci porta ad escludere anche San Pietro Clarenza che è in piccolo comune alle pendici dell'Etna a nord-ovest di Catania e nella storia del quale non c'è traccia di eventi bellici durante l'avanzata degli anglo-americani che comunque entrarono a Catania solo il 5 agosto del '43. Essendo un militare dell'aviazione militare Long faceva ; certamente servizio presso un aeroporto; e nei pressi di Gela (dove il 10 luglio del 1943 sbarcarono gli americani) c'era l'aeroporto di Ponte olivo che fu subito attaccato e conquistato.
Gli eventuali feriti tedeschi venivano trasportati presso il vicino ospedale da campo che era stato attrezzato presso la base aerea tedesca di Santo Pietro (località vicina a Biscari). L'aeroporto di Biscari (poi Acate) non era altro che una corta pista per il decollo e l'atterraggio degli Ju-87 Stukas tedeschi, situato tra Caltagirone e Vittoria, dal quale decollavano gli aerei per colpire le retrovie americane dello sbarco. Il 14 luglio '43 il 180° fanteria USA andò all'assalto dell'aeroporto, difeso da un reparto italiano e dai paracadutisti tedeschi della "Hermann Goering". Se il povero Lutz Long finì (come è probabile) i suoi giorni nell'ospedale da campo di Santo Pietro è probabile che il corpo sia stato trasferito presso il cimitero di guerra di Ponte olivo (vicino all'aeroporto di Gela) che ormai era saldamente in mani americane. È curioso come sia nella versione di Cassino che nella versione di Catania ci sia una località che porta il nome di San Pietro. Certamente la confusione nasce proprio da questa omonimia.
22 Giugno 2010