Il nome
L’ attuale nome Motta S. Anastasia, deriva da un secolare cambiamento della denominazione di questo Paese.
Motta è probabilmente una voce preromana (concordano su questo tre dizionari, Treccani, Garzanti e l’Etimologico Italiano), che sta ad indicare sia una rupe staccata dal monte, una frana (Treccani), una roccia staccatasi da un monte (Garzanti) sia un rialzo del terreno, un poggetto (Treccani), un’ altura (Garzanti). Anastasis è un nome greco che indica le caratteristiche geofisiche di una elevazione basaltica. Quindi, i due termini utilizzati per indicare il paese hanno lo stesso significato.
Gli arabi utilizzarono il nome Nastasiah, secondo alcuni studiosi per un riadattamento del nome bizantino, in ogni caso anche questo termine si riferisce alla caratteristica del territorio. Anastasis e Nastasiah non hanno alcun riferimento con S. Anastasia.
Contemporaneamente alla definizione araba però troviamo anche il nome Sancta Anastasia, che viene utilizzato sicuramente tra l’XI e il XIII secolo, e forse anche prima. Alcuni studiosi si chiedono, perché il territorio fu chiamato Sancta Anastasia, se il culto della santa non era molto diffuso in Sicilia? Secondo loro, questo si caratterizza come un cambiamento del nome, che è avvenuto anche in altri luoghi, passando dal nome precedente a quello di un santo. Nel caso di S. Anastasia questo poté forse avvenire per una innovazione liturgico-devozionale, tipica di quel periodo, nonché per un’affinità fonetica.
In base ad alcuni documenti dal XIV sec. avviene la fusione tra Mocta e Sancta Anastasia formando Mocta Sanctae Anastasiae.