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Festa 2011

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Fede, tradizione, fuochi, cortei e cantate in lode alla Vergine Anastasia
Tratto dal periodico "L'Alba" Agosto 2011

La recente chiusura al culto della Chiesa Madre e il protrarsi di incontri e dibattiti tra Rioni e comitato parrocchiale avevano indotto molti a pensare che, quest'anno, a festa ranni sarebbe saltata. I fuochi d'artificio uditisi a mezzogiorno e nella serata di domenica 3 luglio hanno, invece, fugato ogni dubbio e hanno annunciato alla cittadinanza l'inizio ufficiale dei festeggiamenti solenni in onore di Sant'Anastasia, da oltre quattro secoli protettrice e patrona principale di Motta. A rendere più importante l'edizione 2011 delle celebrazioni, la notizia di un riconoscimento speciale conferito ai festeggiamenti in onore di Sant'Anastasia da parte del Ministero del Turismo: a Festa Ranni, infatti, è entrata a far parte delle manifestazioni della tradizione italiana che maggiormente si sono distinte
5, il presidente delle celebrazioni patronali, don Salvatore Petrolo, ha ricevuto dalle mani del ministro Michela Vittoria Brambilla il premio di riconoscimento che rende onore all'intera comunità cittadina e che, ci auguriamo, possa diventare volano di sviluppo economico e turistico per il nostro paese.

***
La festa si svolgerà secondo il consueto cerimoniale: a partire dalla
fine di luglio le prove delle Cantate nei vari Rioni; dal 20 al 22 agosto il sacro Triduo di preparazione, con la benedizione delle Quartine e degli abiti devozionali; dal 23 al 25 agosto i tradizionali riti religiosi e folcloristici in onore della Patrona. La giornata di lunedì 22 agosto sarà interamente dedicata ai cerei: sin dalle prime ore del mattino, infatti, le varette percorreranno le vie del paese accompagnate dai corpi musicali e recando l'annuncio della festa; nel pomeriggio faranno il loro ingresso in piazza Umberto dove si esibiranno nelle tradizionali ballate; in tarda serata, infine, dopo la manifestazione folcloristica denominata Calata del partito e caratterizzata da spettacoli di luce e fuochi volti a rievocare la vicenda terrena della martire Anastasia, i cerei muoveranno verso la Chiesa Madre
più atteso sotto il profilo folcloristico: l'imponente, suggestiva e straordinaria Discesa storica delle quartine, un'imponente sfilata che, con rievocazioni scenografiche e coreografiche in costume d'epoca, farà rivivere schegge del passato arabo-normanno e navarrese-aragonese di Motta. Novità di quest'anno è che il corteo storico, dopo aver raggiunto Piazza Umberto, percorrerà le principali vie cittadine per consentire a paesani e forestieri di ammirare la ricchezza dei costumi cuciti a mano dai membri delle associazioni rionali o da maestranze esterne e la bravura dei gruppi sbandieratori e musici.
Col calare della sera, gli aspetti folcloristici verranno meno, il suono delle trombe e il rullo dei tamburi cederà il posto al religioso silenzio di quello che, senz'altro, è il momento più bello di tutta la festa, molto sentito dall'intera cittadinanza:
la devota e solenne processione con le reliquie della Santa Patrona Anastasia, accompagnate dal clero, dalle autorità civili e militari e dai Rioni in abiti tradizionali, con gli storici labari, sbandierati lungo tutto il percorso processionale, seguito da una moltitudine di fedeli che intendono sciogliere voti di riconoscenza o avanzare ricoperto di gioielli ex voto, tra gli applausi e la commozione degli astanti, verrà trionfalmente intronizzato sull'altare per la solenne celebrazione eucaristica nel corso della quale Rioni, autorità e fedeli renderanno omaggio alla Santa con l'offerta dei fiori. Dopo il giro dei gruppi folcloristici nei rispettivi Rioni, nel tardo pomeriggio, l'artistico fercolo con il simulacro e le reliquie di Sant'Anastasia, preceduto dai cerei e dalle storiche insegne dei Rioni, avanzerà in processione per le vie cittadine. All'arrivo in piazza Umberto, gremita all'inverosimile di fedeli, saranno innalzate le tradizionali Cantate, concluse le quali il corteo muoverà alla volta dei Rioni Vecchia Matrice e Maestri per poi fare rientro, a sera ormai inoltrata, in Chiesa Madre. L'alba del 25 agosto, solennità di Sant'Anastasia vergine e martire,
sarà salutata dal suono delle campane di tutte le chiese e dallo sparo di salve a cannone. La messa della mattina sarà ossequiata in forma solenne e vedrà la presenza delle autorità civili e militari, dei sacerdoti dell'VIII vicariato e delle storiche rappresentanze rionali che offriranno i frutti della terra e del lavoro dell'uomo. Dopo la Messa del vespro, il simulacro e le reliquie di Sant'Anastasia saranno nuovamente condotte in processione sul dorato fercolo che muoverà alla volta del rione Panzera. Concluso il giro processionale, si compirà l'ultimo atto: la venerata effigie della Patrona, tra le acclamazioni dei fedeli e il canto dell'inno alternato alle preghiere della coroncina, sarà riposta nella cameretta che la custodisce tutto l'anno e da dove continuerà a vegliare sulla sua gente.
Attorno alla mezzanotte arriveranno gli ultimi momenti della competizione rionale, i giochi d'artificio «che - scrive Pino Pesce -sciolgono nell'aria, in un luminoso gioco, policrome stelle cadenti che dissolvendosi, si ricongiungono misteriosamente al fuoco del martirio di Anastasia e al mito della risurrezione a nuova vita».

Alessandro Puglisi

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