Arte e Cultura

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“ Son salvo al fin son salvo”…chissà in quante rappresentazioni Giuseppe Di Stefano ha cantato questa celebre aria interpretando il ruolo di Arturo ne “I Puritani” di Vincenzo Bellini. Allo stesso modo noi oggi auspichiamo che sia fatta “salva” la sua memoria, affinchè la storia di questo artista, figlio di una famiglia che intorno agli anni trenta del secolo scorso fu costretta ad emigrare al Nord, alle prese con difficoltà economiche comuni a gran parte della popolazione meridionale di quel particolare periodo storico, possa costituire un esempio di tenacia e di perseveranza da proporre ai nostri giovani, perchè possano lottare per realizzare le proprie aspirazioni....

Un articolo di un periodico locale riportava, tra l’altro, qualche mese fa: “Per la prima volta l’amministrazione comunale di Motta Sant’Anastasia ha concretamente avviato un percorso culturale in omaggio a Di Stefano e per scaramanzia, alla stregua di Puccini, giusto per rimanere nell’ambito operistico, ci riserviamo di parlare nel dettaglio degli appuntamenti futuri sull’argomento”.
A seguito di questa notizia che preannunciava la imminente fase attuativa di alcuni progetti in itinere, oggi si è in grado  di segnalare la concretizzazione di importanti presupposti per la realizzazione di manifestazioni di respiro internazionale ed è opportuno porre in evidenza alcune attività, volte a valorizzare il mito del famoso cantante lirico, che hanno registrato la fattiva collaborazione tra amministrazione, consiglio comunale ed istituzioni locali.
Quanto alle realtà socio-culturali operanti nel nostro territorio, merita un particolare plauso una iniziativa assai pregevole portata a compimento dal dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Gabriele D’Annunzio, dott.ssa Daniela Di Piazza, che ha voluto intitolare a Giuseppe Di Stefano un auditorium ubicato nei locali della scuola media.
Alla cerimonia di inaugurazione che ha previsto l’apposizione di una targa intestata al tenore, erano presenti oltre alla preside, il vice preside prof. Bruno Rizza e la prof.ssa Grazia La Rosa in rappresentanza della scuola, il sindaco dott.Angelo Giuffrida e l’assessore alla cultura dott.Vito Caruso in rappresentanza dell’amministrazione, il vice presidente del Consiglio comunale prof.ssa Maria Santina Schillaci (individuabile nella persona che scrive) in rappresentanza del nostro consesso cittadino e padre Gaetano Sciuto come rappresentante della parrocchia S.Antonio di Padova.
Non poteva mancare, in una scuola che vanta al suo interno la presenza di propri rappresentanti istituzionali eletti dagli studenti, un intervento da parte del giovane sindaco Giorgia Virgillito che ha menzionato alla scolaresca presente le fasi più salienti della vita e della carriera del famoso tenore.
Infine, l’apprezzata esibizione dei pianisti Claudia Aiello, Giulia Russo, Fabrizio Rapisarda e del chitarrista Armando Percolla, musicisti di successo frequentanti l’Istituto Musicale di Studi Superiori Vincenzo Bellini di Catania che si sono distinti in importanti competizioni musicali nazionali ed internazionali, ha concluso nella maniera più consona una cerimonia semplice, ma suggestiva, che ha registrato la collaborazione di così tante energie positive al servizio della collettività.
Riguardo, inoltre, alle manifestazioni di “ respiro internazionale” cui si faceva riferimento in premessa, possiamo dare comunicazione della recente costituzione di un’associazione culturale che, d’intesa con l’amministrazione, è nata al fine di organizzare il Concorso Internazionale per Cantanti Lirici “Giuseppe Di Stefano”, oltre ad una serie di attività culturali di rilievo. L’omaggio a Di Stefano,quindi, continua: vengono organizzati concerti dedicati alla sua memoria, un auditorium porta il suo nome, viene costituita, altresì, un’associazione culturale che opera con
l’obiettivo di proiettare la nostra cittadina in un circuito internazionale di innegabile spessore culturale e di grande utilità in termini economici, tenuto conto dei vantaggi di cui potranno godere gli esercizi commerciali e le strutture alberghiere ed in considerazione degli effetti positivi che scaturiranno in termini di promozione turistica. A questo punto, nonostante nel mondo dell’arte i rituali scaramantici siano d’obbligo,“a cose fatte”, è opportuno porre in evidenza questo fermento creativo,  segno di un risveglio culturale tanto atteso, per metterlo a conoscenza di tutti.


Maria Santina Schillaci