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“l’Alba” e L’Ist. Comprensivo “D’Annunzio” di Motta  presentano Matteo Collura

Nei locali dell’Istituto Comprensivo “G. D’Annunzio” di Motta Sant’Anastasia (Catania) è stato presentato il nuovo libro di Matteo Collura, Il gioco delle parti. Vita straordinaria di Luigi Pirandello (ed. Longanesi, 2010), promosso dal periodico “l’Alba”, diretto dal prof. Pino Pesce, e dal locale Istituto comprensivo, diretto dalla prof. ssa Daniela Di Piazza.
Il giornalista culturale e scrittore Matteo Collura, agrigentino, biografo di Leonardo Sciascia e collaboratore del “Corriere della Sera”, ha firmato numerosi saggi dedicati alla Sicilia e ai suoi scrittori, soprattutto attento all’opera del grande amico Leonardo Sciascia.
La vita “straordinaria” di Pirandello, grande artista di teatro, è stata presentata sopra le righe, strana e folle. Fonte unica per tutti gli studiosi è stata fino ad oggi la biografia dell’altrettanto eccentrico Federico Vittore Nardelli, approvata dallo stesso scrittore quando era in vita e che diede l’imprimatur alla pubblicazione. Collura apertamente comunica al folto pubblico mottese che di Pirandello non avrebbe voluto occuparsi. «Era un uomo infelice, avrei potuto intitolare il libro ‘Questa sera si recita l’infelicità’, tuttavia l’infelicità è al centro della sua forza creativa».
Matteo Collura ricostruisce magistralmente nel suo racconto biografico tre anni, dal ’34 al ’36, decisivi e conclusivi della vita terrena di Pirandello. In contrasto con la critica tradizionale ha cercato di affermare come verità innegabile che fu un perfetto fascista, da opportunista inneggiò a Mussolini all’indomani dell’eccidio di Matteotti pur di conquistare la direzione del Teatro di Stato per sé ed il figlio primogenito Stefano, che ebbe la “sfortuna” di voler seguire le orme del padre nell’avventura letteraria e drammaturgica. Pirandello fu al tempo stesso vittima e carnefice della sua famiglia e delle donne che lo amarono. I carteggi epistolari, editi e inediti, poco studiati, sono prezioso mezzo di approfondita conoscenza. È il caso di Marta Abba. Visse nell’ossessione del ricordo del ‘Maestro’. Fu straziante il racconto alla Princeton University, quando l’attrice decise di liberarsi, dopo cinquant’anni, di 552 lettere ricevute dal 1925 fino alla sua morte. Collura ha voluto mostrare ai presenti un filmato eccezionale, struggente testimonianza dello spaesamento della donna, in una rara intervista di Melo Freni per il documentario del TG1 intitolato “Nelle corde di Pirandello.
Alla serata hanno partecipato, oltre al prof. Pesce, al dirigente scolastico Di Piazza e all’autore dell’opera, Margherita Aiello, studentessa universitaria che ha commentato la lettura di alcune pagine recitate dal noto attore mottese, Pasquale Platania, affiancato splendidamente dall’attrice Luisa Ippodrino. La serata è stata allietata da numerosi intermezzi musicali eseguiti con arte ed eleganza dalla pianista Claudia Aiello e da Armando Percolla alla chitarra classica.

Andrea Tricomi

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